Non tagliate quel baffo!

Si chiamano vibrisse e sono i baffi dei nostri gatti!

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Dotati di terminazioni nervose e particolarmente irrorati di sangue, sono importantissimi per far sì che i gatti possano orientarsi al buio e negli spazi limitati, riconoscere i dettagli delle prede conquistate e mantenere l’equilibrio per cui sono così famosi.

Grazie ai loro baffi i gatti riescono a percepire i movimenti dell’aria e varie altre qualità dello spazio e degli oggetti che sfiorano. Con i dati costantemente raccolti da questi formidabili ricettori, i gatti sono in grado di costruire delle mappe percettive di quanto li circonda.

Le vibrisse del gatto sono un vero e proprio organo di senso, che funziona grazie al principio della vibrazione. Da questa funzione deriva il loro nome “vibrisse”. Ne hanno ventiquattro in totale, dodici per ciascun lato del muso, che cadono e ciclicamente ricrescono.

Tutte le informazioni che vengono raccolte dalle vibrisse del gatto vengono rielaborate e utilizzate per muoversi nello spazio anche senza l’ausilio di altri organi di senso come la vista e l’udito. Un esempio è la capacità di mappare eventuali ostacoli presenti attorno a loro ed evitarli senza necessità di vederli!

Fondamentali nella caccia, i baffi diventano ottimi ricettori non solo dei movimenti delle prede, ma anche delle loro intenzioni. L’eventuale danneggiamento dei baffi, infatti, potrebbe suggerire di mordere maldestramente la preda in una parte del corpo che ne potrebbe permettere una via di fuga.

I baffi sono portatori anche di un linguaggio che possiamo imparare a interpretare per comprendere ancora meglio il nostro micio! Se sono rilassati il nostro gatto sarà in stato di piena distensione, mentre se saranno rivolti verso l’esterno o verso l’alto il nostro gatto sarà irritato.

Hei! Non tagliate quel baffo!

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