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In spiaggia col cane

Ecco 5 pratici consigli per trascorrere al meglio una giornata in spiaggia col tuo pet!

Ah, le vacanze: il sole, il mare e la compagnia dei nostri amati cani. Cosa dobbiamo sempre tenere a mente prima di passare insieme a loro una super giornata in spiaggia? Ecco alcuni suggerimenti.

 

 

  • Mai senza ombrellone

 

Meglio non esporre il cane alla luce diretta del sole, soprattutto nelle ore calde: se intendiamo trascorrere l’intera giornata al mare, l’ombrellone è fondamentale per proteggere al meglio il nostro amico a quattro zampe protetto!

 

  • L’acqua? Sempre e sempre fresca

 

Il cane d’estate ha bisogno di molti, molti liquidi. Scegliere un alimento umido piuttosto che secco può essere un’opzione, ma in spiaggia meglio portare delle crocchette e due ciotole. Una per il cibo e l’altra da riempire con tanta acqua fresca.

 

  • Evita gli sforzi eccessivi

 

Soprattutto nelle ore più calde evita le corse, meglio optare per delle semplici e rilassanti passeggiate.

 

  • Scegli il bagnasciuga

 

In estate anche le zampe soffrono il caldo, ancor di più se a contatto con terreni surriscaldati dai raggi solari. Come rinfrescarle? Se sei in spiaggia, porta il tuo cane a spasso sulla battigia! 

 

  • Doccetta e a casa!

 

Infine, dopo corse pazze sulla sabbia e tuffi a riva, ricordati di eliminare la salsedine dal pelo del tuo pet con una doccia veloce prima di ritornare a casa.


Il “vocabolario” del cane

Quella tra cane e padrone è una comunicazione fatta di gesti, parole e versi.

Rispetto al suo progenitore, il lupo, il cane ha imparato a riconoscere i nostri gesti e memorizzare un vocabolario di circa 200 parole, che associa ad azioni, comandi e oggetti.  

 

Secondo uno studio condotto dall’esperto di comportamento canino Stanley Coren, della University of British Columbia di Vancouver, oltre a capire le parole che sentono regolarmente in casa, i cani sembrano anche in grado di contare fino a 5. Godono inoltre di una formidabile intelligenza spaziale, che li rende capaci di localizzare oggetti, trovare la via più breve verso la cuccia e persino aprire un chiavistello!

 

Analizzando le capacità cognitive di varie razze canine, secondo lo studio di Coren i più intelligenti nell’apprendimento sembrano essere i Border Collie, cani pastore parenti del famoso Lassie. Al secondo posto c’è il barboncino, mentre il pastore tedesco è solo terzo, nonostante le note capacità investigative della star del piccolo schermo, Rex. Il Golden Retriever occupa il quarto posto mentre in quinta posizione troviamo il Dobermann, che per la sua intelligenza  venne impiegato come messaggero durante la prima guerra mondiale. Seguono infine al sesto posto il pastore delle Shetland e al settimo il Labrador.

 

Accanto a nomi e parole però, ci sono anche le varie intonazioni di voce che il cane è in grado di riconoscere e distinguere. A confermarlo è un secondo studio, stavolta condotto presso l’università ungherese di Lorßnd Eötvös. Come fanno anche gli esseri umani, i cani interpretano un messaggio sia attraverso il vocabolario che attraverso il tono usati dal proprio interlocutore!


A cosa serve il microchip

Chi ha un cane ormai lo sa: il microchip è obbligatorio per legge e deve essere presente su tutti i cani, che siano di razza o meno, di taglia grande o piccola, che vivano in un appartamento o in un giardino. A cosa serve il microchip? Capiamo insieme cos’è, a cosa serve, quando si mette, quanto costa e, soprattutto, come funziona!

Cos’è?

Il microchip è l’unico sistema identificativo nazionale per gli animali d’affezione, introdotto il 1° gennaio 2005. È un piccolo dispositivo elettronico, delle dimensioni di 11×2 millimetri, racchiuso in una capsula di vetro biocompatibile. All’interno, un chip “leggibile” solo da un apposito lettore, contiene un codice univoco di 15 cifre che racconta la storia del cane e permette di risalire al nome e alla residenza del suo proprietario.

A cosa serve?

Il microchip costituisce un vero e proprio titolo di proprietà. Permette di identificare il nostro cane, di certificare che ci appartiene e che noi abbiamo, nei suoi confronti, sia dei diritti che dei doveri. Il microchip, grazie al codice univoco al suo interno, permette di registrare il cane all’Anagrafe Canina.

A chi si mette e quando?  

Dal secondo mese di vita, tutti i cani, a prescindere dalla razza, dalla dimensione e dallo stile di vita, devono essere associati a un codice univoco e avere quindi il loro microchip. Nel momento dell’impianto del microchip, il veterinario deve rilasciare anche il certificato d’iscrizione all’anagrafe, che costituisce il documento di identità e che deve accompagnare il cane per tutta la vita.

Quanto costa?

Il microchip può essere inserito da qualsiasi veterinario abilitato e il costo è quello di una visita, quindi può variare a seconda del professionista scelto. Chi vuole può rivolgersi ai Servizi Veterinari dell’Asl di competenza entro i primi due mesi di vita del cane per avere il microchip gratuitamente o al solo costo base del dispositivo. Oppure, può rivolgersi ad alcune associazioni per la tutela degli animali che occasionalmente organizzano campagne di sensibilizzazione offrendo l’impianto gratis, soprattutto per contrastare il randagismo.

Come funziona?

Il microchip utilizza la tecnologia R.F.ID. (Radio Frequency Identification), ciò significa che viene letto attraverso onde a radiofrequenza. Il veterinario, grazie all’apposito lettore di microchip, potrà dirci il codice di 15 cifre dell’animale e avere tutte le informazioni che lo riguardano.

Ecco a cosa serve il microchip! Il vostro cane è registrato all’Anagrafe Canina? 


Perché il cane ci segue sempre?

I cani amano stare in compagnia del proprio umano e lo dimostrano con diversi comportamenti. Uno dei più simpatici, ma che alcune volte crea qualche difficoltà, è l’abitudine di Fido di seguire ovunque il proprio padrone come un’ombra. Perché il cane ci segue sempre? Vediamolo insieme.

Dimostrazione di affetto

Il cane è un animale sociale che per sua natura ricerca il branco. La ragione principale che spinge il cane a seguirci ovunque è che questo comportamento è una grande dimostrazione di affetto: uno dei modi più semplici e immediati che il cane ha per dimostrare amore è stare sempre vicino al proprio padrone, garantendogli assistenza e protezione.

Scaccia la solitudine

Il cane ricerca sempre la compagnia del branco, perché solo restando all’interno del gruppo si sentirà più appagato e al sicuro. Istintivamente il cane riconosce il nucleo familiare come un branco ed è portato a seguire chi, tra i membri della famiglia, gli garantisce con più sicurezza il cibo e le comodità di cui ha bisogno.

Rinforzo positivo

È possibile che il cane ci segua sempre perché nel corso del tempo sia stato “premiato” per questo comportamento. Coccole, parole dolci, momenti di gioco e qualche gustoso bocconcino sono tutto ciò che serve per farci seguire come un’ombra!

Ecco perché il cane ci segue sempre! Anche il vostro cane si comporta così? Raccontacelo nei commenti.


Come abbaiano i cani in giro per il mondo?

“Che verso fa il cane?” È una domanda che poniamo spesso ai bambini e che ci diverte sempre molto. Non tutti sanno, però, che il verso cambia da paese a paese e che gli stessi cani non abbaiano allo stesso modo. Ma allora, come abbaiano i cani in giro per il mondo?

La parola che scegliamo è onomatopeica

La parola con cui si indica il verso del cane cambia nelle diverse lingue. In italiano diciamo “bau bau”, in tedesco si dice “wuff!”, in spagnolo “guau guau!”, in giapponese “wan wan!”, in coreano “meong meong!” e in russo: “gav gav!”

Queste parole non sono altro che delle onomatopee, cioè delle parole che imitano i suoni, che sono state soggette a influenze culturali diverse a seconda del Paese. L’evoluzione delle lingue ha portato perciò ad esprimere diversamente lo stesso suono.

Gli stessi cani usano suoni diversi

Anche i cani non abbaiano tutti nello stesso modo, ma hanno dialetti diversi. I cani orientali, per esempio, non abbaiano molto, ma emettono vocalizzi, mentre i cani nordici – come gli husky -preferiscono ululare.

Ecco come abbaiano i cani in giro per il mondo! Conosci altri versi di altri paesi? Scriviceli nei commenti!


Perché i cani scavano prima di dormire?

Una domanda che ciascun padrone si è fatto almeno una volta è perché i cani scavano prima di dormire. Guardando il nostro amico a quattro zampe prepararsi per la notte, lo avremo sicuramente visto grattare sulla cuccia, per poi posizionarvisi dopo aver fatto un paio di giri su se stesso. Le ragioni di questo comportamento sono molteplici. Vediamole insieme!

Sta marcando il territorio

Questo è il motivo principale, trasmessogli dai suoi antenati lupi: i cani grattano la cuccia per marcare il territorio. Sotto ai cuscinetti delle zampe il cane possiede delle ghiandole capaci di secernere fluidi ormonali dall’odore caratteristico unico per ciascun cane.

Regola la temperatura della cuccia

Che sia per sdraiarsi per terra o sulla cuccia, Fido scava sempre un po’ prima di accomodarsi: questo per regolare la temperatura del suo giaciglio, sia quando fa caldo che quando fa freddo.

Scarica energie in eccesso

Se il cane non ha avuto modo durante la giornata di scaricare l’enorme quantità di energia di cui è dotato, può accadere che si sfoghi scavando la cuccia prima di dormire. Prestiamo attenzione a questo comportamento: può essere il segnale che il nostro cane ha bisogno di maggiore attività fisica.

Rende più comoda la cuccia

Proprio come noi, anche Fido si sprimaccia il cuscino per renderlo più comodo e avere la migliore esperienza di sonno, prima di andare a dormire. Che sia un cuscino, un divano, o una coperta ripiegata, il cane cercherà di sistemarla per il massimo del comfort!

Ecco perché i cani scavano prima di dormire. Conoscevate già le ragioni di questo comportamento?